“Mi scappa(va) la pipì, papà!”
Ebbene sì, può capitare di farsi la pipì addosso!
Ma perché?
Tra le possibili cause, ci può essere l’incontinenza urinaria, ovvero la perdita involontaria di pipì.
Intorno all’incontinenza, ci sono molti miti da sfatare come:
- Succede a tutte le donne
- Dipende dall’età avanzata
- È una condizione familiare
- Serve autocontrollo
- Non ci sono soluzioni
- Bere molto aumenta l’incontinenza
Con questo articolo, vogliamo sensibilizzare un po’ sulla questione, magari aiutando le persone che soffrono di questo disturbo.
Diciamo pure addio alla vergogna e al silenzio e “smascheriamo” insieme l’incontinenza!
Cos’è
L’incontinenza urinaria è una condizione di fuoriuscita involontaria di urina: per definirsi tale la perdita deve essere visibile e suscitare un fastidio che si ripercuote nella quotidianità della persona.
La perdita involontaria di urina inizia come un semplice disagio, che può diventare più profondo ripercuotendosi a livello sociale con limitazione dei rapporti e delle esperienze per paura.
Molto spesso la sbagliata convinzione che l’incontinenza sia legata all’invecchiamento contribuisce a nascondere il fastidio al medico.
Ad oggi, secondo Fincopp – la Federazione italiana incontinenti e disfunzioni del pavimento pelvico- circa 5 milioni di italiani, per il 60 % donne, soffrono di incontinenza.
A voi la scelta!
L’incontinenza si misura attraverso: l’entità della singola fuoriuscita, la frequenza del disturbo e il momento in cui si presenta il disturbo.
Prendendo in considerazione queste tre variabili, distinguiamo tre tipi di incontinenza: da stress o da sforzo, da urgenza e mista.
L’incontinenza da sforzo o da stress
Colpi di tosse, starnuti o altri sforzi fisici aumentano la pressione intra-addominale, facilitando la fuoriuscita di urina. Solitamente l’incontinenza da sforzo o da stress rientra nell’incontinenza leggera.
L’incontinenza da urgenza
Nasce da un bisogno improvviso e impellente di urinare. Solitamente i fattori scatenanti sono le infezioni del tratto urinario e i problemi alla prostata negli uomini.
L’incontinenza mista
È una combinazione delle precedenti.
Incontinenze rare
Può capitare di soffrire di incontinenze più rare come:
- enuresi: durante la notte, molto rara.
- incontinenza continua goccia a goccia: molto spesso dovuta a una lesione o a un problema all’apparato urinario.
- incontinenza da rigurgito: l’urina fuoriesce in maniera involontaria dalla vescica. Il paziente ha un ridotto stimolo alla minzione ed è spesso associata a un incompleto svuotamento della vescica.
A chi rivolgersi?
Al primo segnale, non vergognatevi, parlate con il vostro medico o con uno specialista.
Per la donna, la figura di riferimento è il ginecologo e quella dell’urologo.
Per l’uomo, la figura di riferimento è l’urologo, ma in un primo momento può rivolgersi al proprio medico di condotta.
Per limitare l’incontinenza, ci sono alcuni suggerimenti “di base” da adottare:
- evitare il consumo di alimenti irritanti, come cibi piccanti, alcolici e caffè
- smettere di fumare
- evitare di bere nelle ultime ore prima del riposo notturno
- svolgere attività fisica
- controllare il peso corporeo
- controllare la funzione intestinale
- evitare pesanti sforzi fisici che peggiorano la patologia
Uomini, non siete esclusi
L’incontinenza può colpire sia gli uomini sia le donne di qualsiasi età, ma è più diffusa fra le donne per l’anatomia femminile e fra gli anziani, interessando il 30% circa delle donne anziane e il 15% degli uomini anziani.
Sebbene l’incontinenza sia più diffusa fra gli anziani, non è una normale conseguenza del processo di invecchiamento. Può essere un disturbo improvviso e temporaneo, per esempio concomitante all’assunzione di un farmaco con effetti diuretici, oppure può durare a lungo (cronica).
La patologia si presenta solitamente dai 60 anni in su, ma il 20% colpisce le donne al di sotto dei 30 e il 40% tra i 30 e i 50 anni.
Tra i fattori di rischio, ci sono:
- stitichezza cronica, problema che coinvolge soprattutto le donne
- obesità (può sovraccaricare la vescica)
- scarsa attività fisica e sedentarietà, tosse cronica e l’età avanzata (con il fisiologico indebolimento dei muscoli, che riduce la capacità della vescica di immagazzinare l’urina
- infezioni ricorrenti delle vie urinarie (cui le donne sono più soggette)
- depressione
- menopausa
- alcuni farmaci come gli antidepressivi, gli antipsicotici, gli anticolinergici, i diuretici, gli analgesici, i narcotici centrali, i sedativi
- fumo
- in minor misura anche alcuni alimenti, come agrumi, aceto, pomodoro, tè, caffè e bevande gassate (in particolare se a base di caffeina)
- il parto naturale e gli interventi chirurgici nella zona pelvica, prima fra tutte l’isterectomia (rimozione dell’utero)
- familiarità (c’è il rischio 3 volte più grande di soffrire del disturbo)
- malattie neurologiche (soprattutto negli uomini)
- prolasso genitale (per esempio della vescica)
- gli sfinteri non si chiudono a sufficienza (negli uomini)
- difetti congeniti, ossia problemi nello sviluppo del tratto urinario
- storia di cancro della prostata
- ipertrofia prostatica benigna
Relazione tra incontinenza e acqua? La giusta quantità di acqua
Chi soffre di perdite involontarie di urina spesso pensa che la soluzione migliore sia bere di meno, evitando spiacevoli situazioni.
Decisione sbagliata, vediamo perché!
Nell’articolo “Miti e leggende? Aquamed vi dice la verità!”, abbiamo spiegato che la quantità di otto bicchieri d’acqua al giorno è il consumo raccomandato a una persona adulta in normali condizioni di salute. Tuttavia, questa quantità non è un dogma.
I medici consigliano di bere spesso, ma l’idratazione di una persona dipende da molti fattori soggettivi e oggettivi come il sesso, il peso, l’età, lo stile di vita, il livello di attività fisica e il clima. Tutte queste variabili devono essere prese in considerazione per valutare il fabbisogno giornaliero di acqua
Bere poca acqua: conseguenze
Bere poco per limitare le fuoriuscite di urina non è la soluzione migliore perché potrebbe aumentare il rischio di infezione della vescica e la stitichezza.
Il colore dell’urina rimane comunque un valido criterio per capire se la nostra idratazione è corretta.
Scarsa, scura e “poco profumata” significa che stiamo bevendo poco.
Bere troppo: non va bene!
Nell’articolo “Bere troppa acqua può far male?!” abbiamo spiegato che bere troppa acqua non va bene. Infatti, quella che è definita “intossicazione da acqua” può causare una condizione detta iperidratazione, con alcuni effetti sulla salute soprattutto a carico di reni e cuore.
Senza arrivare all’iperidratazione, bere troppa acqua è sconsigliato soprattutto per chi soffre di incontinenza e di nicturia.
Si consiglia di idratarsi con piccoli sorsi regolari durante l’arco della giornata, riducendo l’introduzione di liquidi verso sera.
Ma soprattutto…evitate di bere l’ultimo bicchiere prima di andare a letto!
L’acqua dei depuratori/dispositivi domestici è adatta?
Se si soffre di incontinenza urinaria, non ci sono particolari indicazioni del tipo di acqua, ma si consiglia di un’acqua povera di sodio e con un basso residuo fisso.
Con i nostri dispositivi, puoi regolare il grado di residuo fisso e di minerali dell’acqua così che ogni membro della famiglia possa bere l’acqua più adatta alle sue esigenze, riducendo le bottiglie di plastica!
Cosa aspetti?
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Le informazioni contenute in questo articolo hanno esclusivamente scopo informativo e in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento.
Le informazioni contenute in questo articolo non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.
Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata.